Architettura e restauro
“Bisogna fare l’impossibile, bisogna fare miracoli per conservare al monumento il suo vecchio aspetto artistico e pittoresco… bisogna che i compimenti, se sono indispensabili, e le aggiunte, se non si possono scansare, mostrino, non d’essere opere antiche ma di essere opere d’oggi” (Camillo Boito 1836-1914).
Da ritenersi ancora valido e attuale, questo principio è stato uno delle linee guida del progetto di recupero del Palazzo. L’esigenza di attualizzarne la fruizione e di adeguarne le strutture ad una nuova normativa, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la necessità di garantire la sicurezza sia attiva che passiva sono stati gli obiettivi principali del piano di revisione e ristrutturazione dell’immobile. Il tutto è avvenuto nella consapevolezza che il riuso e la rivitalizzazione degli edifici storici costituiscono non solo la difesa e la salvaguardia della singola struttura, ma dell’intero centro storico, e che soltanto attraverso l’uso di un bene se ne garantisce la manutenzione, la vita e quindi la trasmissibilità alle generazioni future (Carta del Restauro di Venezia 1964).
La nuova destinazione dell’edificio è quella di sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, pertanto il restauro ha previsto la creazione di luoghi e strutture destinati ad attività culturali e pubbliche come la sala conferenze e gli spazi espositivi da mettere a disposizione della città. Ciò mantiene quella doppia valenza pubblico-privato che l’edificio ha sempre avuto fin dalle sue origini e conferma la volontà della Fondazione di fare del palazzo un centro di incontro e confronto sociale e culturale.
Il Palazzo si sviluppa su tre piani. Il grandioso portale marmoreo prospiciente via Verdi ci introduce nell’ampio androne d’ingresso, che conduce direttamente al giardino interno attraverso un secondo portale aperto sul retro del palazzo.
Mentre il piano terra era utilizzato dalla famiglia Binelli con funzione pubblica e di rappresentanza, il piano nobile ed il secondo piano erano destinati ad uso privato, l’ultimo piano mansardato era abitato dalla servitù, oggi il Palazzo presenta:
- al pian terreno: una sala convegni da circa 80 posti e due salette espositive destinate a mostre temporanee proposte da artisti locali
- al primo piano: cinque sale espositive destinate a mostre temporanee di più ampio respiro
- al secondo piano: gli uffici operativi della Fondazione
- al piano sottotetto: oltre ad un’ampia sala riunioni si trovano gli uffici operativi della Fondazione Progetti S.r.l. (Società strumentale della Fondazione stessa)
- il giardino: rivalutato attraverso una revisione della precedente architettura e trasformato in una piccolo anfiteatro marmoreo, oltre ad ospitare iniziative proprie della Fondazione è messo a disposizione della collettività per eventi pubblici e matrimoni.
Grazie al progetto di restauro attuato dalla Fondazione sono state riportate all’antico splendore le decorazioni marmoree sia esterne che interne della struttura, così come le decorazioni murali dei soffitti, giunte a noi in discrete condizioni di conservazione e per la maggior parte sufficientemente integre. Da rilevare il particolare pregio del soffitto a finti cassettoni lignei in stucco ad imitazione di diverse essenze di legno che arricchisce la sala conferenze del pian terreno. Palazzo Binelli è stato inaugurato il 25 giugno 2011. È stato così restituito alla città uno spazio di grande prestigio, un luogo di promozione culturale, civile e di confronto, pensato per diventare un punto di riferimento per la cittadinanza tutta.