Un po’ di storia
Cenni sulla nascita delle Fondazioni di origine bancaria
Le Fondazioni di Origine Bancaria sono il frutto di un lungo processo di riforma del sistema bancario italiano avviato dalla Legge-delega n.218/1990 (c.d.“Legge Amato/Carli”) e dal successivo D.lgs. attuativo n. 356/90 che sono stati emanati per adeguare il sistema del nostro Paese alle direttive comunitarie con l’intento di renderlo più forte e concorrenziale, dando così inizio alla significativa fase di privatizzazione degli istituti di credito di diritto pubblico nazionali.
Tale ristrutturazione ha incentivato la trasformazione delle Casse di Risparmio e delle Banche del Monte, soggetti creditizi già caratterizzati da una forte componente solidaristica, in società per azioni nelle quali è confluita, per scorporo, l’originaria attività bancaria. Questa operazione ha favorito la creazione di nuove entità individuate come Enti Conferenti dalla cui evoluzione sono derivate le odierne FOB. La normativa di riferimento di tali enti è stata a più riprese corretta e conformata al fine di definire al meglio il loro assestamento giuridico e gli scopi: la L. 461/98 (Legge Ciampi) e il successivo D.lgs. 153/99 hanno creato i presupposti, decretando la revisione della disciplina civilistica e fiscale degli enti e definendone un assetto normativo stabile. Le Fondazioni hanno quindi adeguato i propri statuti approvati dall’allora Ministero dell’Economia e delle Finanze, oggi del Tesoro, definendo la loro natura di “… persone giuridiche private senza fini di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale” (art. 2, d.lgs.153/99).
L’autonomia delle Fondazioni, l’indipendenza da ingerenze e condizionamenti esterni, l’autodeterminazione nel conseguire la propria missione filantropica nell’interesse generale della comunità di riferimento, sono principi fondanti perseguiti e riaffermati da provvedimenti legislativi che sarebbe complesso trattare in questa sede. Nello specifico si rimanda alla sezione relativa alla normativa consultabile sul sito dell’ACRI, l’Associazione delle Casse di Risparmio Italiane, che rappresenta e tutela gli interessi generali delle associate, coordina le loro azioni, promuove rapporti di collaborazione operativa tra le stesse ed attività di interesse comune. L’autonomia e terzietà delle Fondazioni è stata ribadita con l’adozione da parte di tutte le Associate della Carta delle Fondazioni, codice di riferimento volontario ma vincolante, guida finalizzata all’assunzione di scelte coerenti a valori comuni nel campo della governance, dell’attività istituzionale e della gestione del patrimonio. Le Fondazioni, condividendo i contenuti del documento approvato all’unanimità all’Assemblea dell’ACRI nell’aprile 2012, si sono impegnate a riesaminare i propri statuti in base ai criteri e alle linee guida concordati così da svolgere il proprio ruolo principale: erogare risorse per lo sviluppo sociale, economico e culturale del proprio territorio di appartenenza.